Un White Paper per la ripartenza.
Ricorderemo questo periodo come l’era del post. Oggi si ripensa qualsiasi modello di vita e di business in funzione del post. Nessun settore ne esce indenne, chi più chi meno, sfidando il baratro della crisi ma pensando alla ripartenza. E nel periodo del durante, Design Tech, hub in cui professionisti e imprese si inventano un futuro migliore con l’aiuto del design e della tecnologia, ha creato una design force per ipotizzare come potrà essere il domani del post. Sono stati interessati tutti i settori dell’abitare e del vivere, quindi la città, il living, gli spazi di lavoro, quelli della cultura, il mondo del retail, l’hospitality l’healtcare, la mobilità, le infrastrutture. A esperti del settore è stato chiesto di ipotizzare come questi spazi potessero riconfigurarsi a seguito della pandemia, un fenomeno inaspettato che ha drammaticamente evidenziato le criticità dei modelli tradizionali ma anche accelerato il cambiamento.
Edifici sempre meno costruiti ma più assemblati
Da questa esperienza ne deriva che gli spazi urbani e gli edifici non sono per sempre e il real estate ne dovrà tenere conto ripensando il ciclo di vita degli edifici e la possibilità di riconfigurarli a basso costo. Si potrebbero quasi ipotizzare edifici sempre meno costruiti ma più assemblati pensando in un’ottica di economia circolare in cui lo smaltimento sarà ridotto al minimo a favore di un riciclo virtuoso della materia. Sarà da privilegiare una progettazione biofilica non per “aumentare il fascino estetico degli edifici inserendo alberi e arbusti” ma per porre l’accento sul “posto dell’umanità nella natura e il posto del mondo naturale nella società umana”. (S. R. Kellert e J. H. Heerwagen). Un’altra bella sfida della progettazione sarà quella di progettare edifici ecosostenibili che è ben diverso dal trasformarli, una volta costruiti, in edifici che consumano poco inserendo un’impiantistica estremamente costosa e di per sé poco sostenibile ma significa che già nella fase progettuale bisogna pensare a edifici passivi, come si faceva una volta.

Contactless e wireless: tecnologie che riducono la percezione del rischio.
L’approccio sarà tecnico ma anche sanitario che possa agire anche psicologicamente sulla percezione del rischio e qui la tecnologia giocherà un ruolo molto importante, tutta incentrata su sistemi contactless, wireless, voice control e riconoscimento facciale per evitare il contatto con superfici potenzialmente contaminate.
Un nuovo uso degli spazi interstiziali
Costretti a casa. l’ambiente che più ha mostrato cedimenti dal punto di vista del concept è stato quello residenziale. Durante il lockdown, il valore degli immobili con terrazzo o giardino è aumentato dell’8% (dato Pininfarina Architecture – DesignTech for future) e sarà destinato a salire a sottolineare l’importanza di tutto ciò che può essere collegato a un concetto di libertà che può esserci, per cause imperscrutabili, negato. Quindi il living deve essere pensato come un sistema estroverso con la possibilità di nuovi utilizzi degli spazi interstiziali: balconi, logge, pilotis, vani scala, cortili, tetti piani.

Lo spazio sarà phygital.
Per quanto riguarda il workplace, il Covid-19 ha accelerato fenomeni già in atto di smart working mettendo in crisi modalità di co-working che erano invece la tendenza pre Covid. Questo perché lo spazio condiviso viene percepito come quello meno sicuro, con più possibilità di essere contaminato e che necessita di interventi ripetuti di sanificazione. Le persone ricercano sempre più una propria privacy che viene ricondotta psicologicamente a un luogo sicuro. Ma se in alcune zone lo smart working supportato dalla tecnologia digital ha funzionato benissimo, in aree poco sviluppate tecnologicamente e con connessioni difficile, ha mostrato tutti i suoi limiti. L’obiettivo è quindi quello di investire sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico per realizzare spazi phygital (fisico + digitale) nel quale poter dialogare con gli oggetti grazie alla IoT.
La privacy: il nuovo lusso dell’hospitality.
La ricerca della privacy investe anche il mondo dell’hospitality dove il nuovo lusso sarà l’aumento dell’attenzione rivolta al cliente, una esclusività nel senso di anticipare i desideri dell’ospite.