Contento come un beacon.
Immagina di arrivare nel tuo ufficio in un futuro non troppo lontano. Avvicinarti alla scrivania che ti saluta e si predispone per accoglierti. Potenza del beacon.
Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo e gli oggetti interconnessi si prenderanno cura di te. Per quale motivo sviluppare tecnologia se non per aumentare il comfort personale? Sempre più human centric è la cultura del progetto e della ricerca finalizzati ad aumentare lo stato di benessere delle persone. E la tecnologia concorre in tutto ciò supportata dall’intelligenza artificiale che connette uomini e cose.
Il benessere passa dall’app.
Grazie a beacon e alle app, sono gli oggetti a prendersi cura di noi. Corpi illuminanti intelligenti seguono il ritmo circadiano e assecondano il trascorrere del giorno, modificando la temperatura della luce, con device chiudiamo e apriamo porte e finestre e regoliamo i sistemi oscuranti, o regoliamo il riscaldamento a secondo dei gradi rilevati nell’ambiente. Non è fantascienza ma è OTOMO, il sistema che, grazie a una rete mesh integrata con sensori e IoT, mette in collegamento tra loro oggetti smart, grazie all’app dedicata e installata sui device che permette una profilazione qualificata dell’utente.


Profilazione qualificata nell’era del lavoro agile.
E in un periodo in cui sono cambiate le modalità di lavoro e lo smart working impera nelle nuove organizzazioni aziendali, un sistema di riconoscimento personale può diventare molto interessante quando la postazione fissa non c’è più ma, al suo posto, ci sono workplace indifferenziati e alternabili.
Con il telefonino in tasca e grazie a un’app la postazione può riconoscere l’utente, dargli il benvenuto predisponendo il grado di illuminazione preferito e magari anche abilitarlo alla rete. E se hai dimenticato a casa il telefonino? – Cosa altamente improbabile in un periodo in cui si è cellulare dipendenti- Nessun problema, grazie al beacon vieni comunque riconosciuto.

Questa però non deve essere vista come una invenzione tecnologica finalizzata al controllo delle persone ma una tecnologia fatta per l’uomo e per il suo benessere. In un momento storico in cui è possibile lavorare qui od ovunque, sedersi a una scrivania ed essere riconosciuto, accolto da un corpo illuminante che si accende con un’intensità luminosa predisposta dall’utente diventano attenzioni piacevoli e gratificanti. Con la sensoristica applicata, è possibile rilevare la temperatura di un ambiente e predisporre automaticamente l’apertura o la chiusura delle finestre o l’oscuramente dei locali ma anche capire attraverso l’analisi dei dati se in un locale c’è troppa concentrazione di anidride carbonica e quindi diventa opportuno arieggiare le stanze.
E sempre più importante è anche il concetto di ergonomia. Se rimanere per troppo tempo fermi in una stessa posizione non va bene a livello posturale, l’intelligenza artificiale ci viene in aiuto con postazioni di lavoro tecnologiche, elettrificate, in grado di modificare le altezze del piano di lavoro.