Il vero lusso? Non sporcarsi le mani.
In questo periodo del post stiamo assistendo a una tendenza con la quale non avremmo mai pensato di dover fare i conti. Il distanziamento sociale ha creato una psicosi del contatto che si è ribaltata su qualsiasi aspetto della vita, in particolare in quegli ambienti, di terziario e commerciali, caratterizzati da spazi comuni che, per la natura del loro essere, vengono condivisi da più persone.
Proprio in questi ambienti si cerca di avere interazioni ridotte al minimo con superfici, comandi, accessori che possono essere venuti a contatto con altri individui.
L’accorgimento principale, per evitare spiacevoli fenomeni di diffusione di microbi e batteri e la conseguente diffusione delle malattie, non è quello di igienizzarsi le mani ma, prima ancora, non toccare gli oggetti che altri hanno toccato.
Inventare nuove soluzioni per rispondere a nuovi problemi.
Design e tecnologia vanno di pari passi per dare risposte smart a una richiesta sempre più crescente di sicurezza e di igiene. Lo sviluppo di tecnologie contactless e wireless, riconoscimento facciale e voice control sono sempre più richieste per minimizzare il contatto con superfici potenzialmente infette. Tanto più lo spazio sarà phigital tanto più si potranno avere dialoghi intelligenti con gli oggetti (IoT) e raccogliere una mole di dati da analizzare per poter meglio gestire gli edifici e migliorare il benessere indoor. Sensoristica e domotica sempre più troveranno terreno fertile per migrare dagli impianti agli oggetti per favorire soluzioni no touch.
Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità.“ A. Einstein
La situazione attuale è l’ideale per poter definire e inventare soluzioni innovative per dare risposte a domande e risolvere problemi prima inesistenti o non percepiti.
Bluetooth low energy
La direzione è quella di rendere sempre più autonomo l’utente nella gestione di funzioni che all’interno dell’ufficio possono migliorare la qualità della vita.
Il future contactless è già qui
Quindi ventilazione degli ambienti, controllo delle tapparelle, illuminazione secondo il principio human centric lighitng ma anche apertura varchi, senza dovere necessariamente venire a contatto con la maniglia della porta.
Tutto questo può avvenire tramite un oggetto, inseparabile ormai dall’individuo, quasi un suo prolungamento, che è lo smartphone. Quale modo migliore per gestire un ambiente toccando solo ed esclusivamente un oggetto così personale, e quindi potenzialmente non maneggiato da nessun altri se non dal suo proprietario, come il telefonino?
Sicuro, pratico, facile e affidabile, un sistema wireless Bluetooth Low Energy, grazie a un’app caricata su un device permette di aprire porte, semplicemente avvicinandosi a queste, accendere luci senza toccare l’interruttore ma anche gestire la potenza luminosa e dimmerare la luce sempre e solo grazie a una programmazione da smart phone. In questo modo è possibile vivere ambienti comuni con un grado di sicurezza maggiore di quanta ne avrei avuta in precedenza.